IDEE, PROPOSTE E PROGETTI

IDEE E PROGETTI CONDIVISI

domenica 29 giugno 2008

Un eremita nel cuore di Padova

Nel cuore di Padova, a pochi passi dalle rumorose vie nelle quali si compiono i riti del consumismo esasperato, vive, dal 2000, padre Domenico Maria Fabbian, (oggi Domenico Maria del Cuore di Gesù). Un «eremita metropolitano», che ha tramutato in eremo un piccolo appartamento nel centro della città.
Padre Domenico, una cinquantina d’anni, ha l’aspetto fisico dell’asceta: magrissimo, con due occhi azzurro cielo che fanno trapelare la vivacità della sua vita spirituale. Una vita scandita da ritmi quotidiani molto rigidi: sveglia alle 5,00; Liturgia delle Ore agli orari prestabiliti, Messa e adorazione eucaristica. Due sole le concessioni al «mondo»: il breve notiziario di Radio Vaticana, ogni mattina, e l’uscita per le confessioni, ogni pomeriggio, dalle 15 alle 19, nella chiesa del Corpus Domini.
A passare di lì, in quelle ore, si resta colpiti da quante persone lo cercano per confidarsi, per avere una guida spirituale. Ha una straordinaria capacità comunicativa e quando parla pare che ti legga dentro, che intuisca le domande profonde nascoste nel tuo cuore e le faccia venire a galla. Impossibile non restare, almeno un po’, turbati.
Anche la sua è stata una vocazione sofferta: entrato in seminario, ne esce e si laurea in medicina; esercita la professione medica, ma sente forte il richiamo per la vita monastica; entra quindi in una comunità di vita contemplativa eremitica in Francia ma, dopo qualche anno, è costretto a tornare in Italia. Si rivolge al vescovo di Padova che, finalmente, gli fa la proposta giusta: diventare sacerdote e vivere l’eremo nel cuore della città. Ma che ci fa un eremita in mezzo al caos cittadino? «È un segno importante per tutte le persone costrette a vivere da sole -spiega padre Domenico Maria. A Padova un terzo dei nuclei abitativi è composto da single, non sempre felici: a loro l’eremita dice che la solitudine può essere un’opportunità per scoprire la presenza di Dio, ascoltare la sua Parola, godere del suo conforto. A tutti i cristiani, inoltre, l’eremita di città dimostra che si può pregare anche nel caos; è un richiamo al senso della vita, che è diverso da ciò che si tende a ripetere per abitudine tutti i giorni. Ricorda, insomma, che il cuore della relazione con Cristo vive di preghiera».
(da "L'incontro" del 11 giugno 2006)

I nuovi eremiti

Non sono in molti, ma la loro presenza e la loro testimonianza hanno un effetto potente, fascinatorio: sono i nuovi eremiti, quelli che si trovano chiusi in piccoli appartamenti proprio nel cuore delle nostre città. Oppure vivono ai margini di boschi e paesi, costruendo da soli il loro eremo o rimettendo a posto vecchie canoniche e cappelle che prima cadevano a pezzi. Il fenomeno è stato rilevato sul finire degli anni Ottanta e negli ultimi quattro-cinque anni registra un costante aumento in termini numerici. Una nuova pubblicazione lo ha riportato in primo piano: si tratta del libro I nuovi eremiti di Isacco Turina, pubblicato dalla casa editrice Medusa. Turina è un sociologo che, attraverso incontri e interviste, ha avvicinato 35 “nuovi eremiti” in Italia, giovani e anziani, uomini e donne. E ne sono usciti ritratti di un’umanità sorprendente, storie straordinarie di fede, coraggio e speranza, che colpiscono per la radicalità e insieme per la bellezza della vita che ne scaturisce. L’eremitaggio occidentale – dopo la straordinaria fioritura del primo cristianesimo e dell’alto Medioevo – è quasi scomparso tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento. Proprio a partire dagli anni Sessanta qualcuno ha cominciato a ripensarlo e riproporlo come stile di vita religiosa. Così i primi pionieri della vita solitaria fanno timidamente la loro comparsa in Francia, Canada e in Italia. In Vaticano ci si accorge di questi fermenti e nel 1983 il nuovo Codice di Diritto Canonico istituisce all’articolo 603 la figura dell’eremita diocesano, sottoposto all’autorità del vescovo. Ma non tutti accettano questo vincolo e dunque non tutti sono “riconosciuti” giuridicamente dalla Chiesa. Non per questo, però, sono meno aderenti ad una scelta di fede. Quanti sono in Italia? Secondo l’autore le cifre onnicomprensive – ossia che comprendono tutti coloro i quali si autodefiniscono eremiti – possono anche superare il migliaio. Se si intende il termine più restrittivamente, la cifra si abbassa a cento, duecento. Non molti, dunque, ma di grande impatto e capaci di “contagiare” con il loro esempio e di diventare un importante punto di riferimento spirituale per le comunità in mezzo – o vicino – alle quali hanno scelto di vivere. Chi sono? Nel libro di Turina si possono incontrare storie molto diverse. Come quella di Carlo, sacerdote, con una laurea in medicina e una specializzazione in psichiatria, una lunga permanenza per lavoro in Francia,, mentre oggi passa in silenzio e solitudine tutte le mattine e le sere, in un piccolo appartamento di città: il pomeriggio scende nella chiesa sotto casa e lì confessa ogni giorno almeno una decina di persone. Oppure c’è la storia di Barbara che vive nella periferia di Roma, è pittrice e vi mantiene vendendo i suoi quadri molto fantasiosi e colorati. Nelle ore in cui non lavora prega, medita, intona liturgie. E c’è invece chi vive in una canonica isolata in Toscana e poi, per mesi, cammina in giro per l’Italia, parlando del Vangelo a chi incontra e facendosi ospitare nei santuari e ovunque gli venga offerto un tetto sotto cui riparare. Insomma, un piccolo mondo nascosto, ma vivo, di grande forza, capace di offrire speranza in nome di Cristo a chi vi si accosta, lontano dai falsi miti e le false necessità del nostro mondo inutilmente vorticoso. (Corrispondenza Romana/991 del 12 maggio 2007)

Eremiti negli Stati Uniti


Da un articolo di Fabio Marzano si apprende che gli eremiti:

"...Negli Stati Uniti sono circa 500, di cui il 10 per cento risulta sposato. La coppia più celebre di eremiti a stelle e strisce, Paul e Karen Fredette, vive nel North Carolina.", curatori di http://www.ravensbreadministries.com/, un sito dedicato all'eremitismo contemporaneo. La coppia cura una pubblicazione quadrimestrale "...che si riceve solo su abbonamento e per posta elettronica. Conta 600 lettori, di cui circa 200 distribuiti tra Europa, Sudafrica, India, Etiopia, Malesia e Papua Nuova Guinea. Ospita contribuiti personali ma offre anche un dispensario di consigli su come gestire l'eremitaggio in modo salubre e proficuo dal punto di vista religioso, argomenti poi approfonditi in veri e propri manuali di sopravvivenza o di meditazione per principianti. "